Cos’è il pignoramento del conto corrente?

Il pignoramento del conto corrente è una delle misure di espropriazione forzata più utilizzate dai creditori per recuperare un credito non saldato.

Questa azione rientra tra le espropriazioni sancite dall’art. 491 del Codice di Procedura Civile. Con questa procedura, il creditore può bloccare i fondi presenti nel conto corrente di un soggetto debitore per rientrare del credito dovuto.

Tuttavia, per attuarla, il creditore deve ricevere l’approvazione di un giudice e aver precedentemente attuato le azioni di recupero necessarie, come il decreto ingiuntivo e l’atto di precetto, salvo debiti fiscali o cartelle esattoriali che non richiedono l’approvazione giudiziaria.

Cos'è il pignoramento del conto corrente

 

Quali sono i limiti di pignoramento dello stipendio dei lavoratori?

La legge prevede che lo stipendio o la pensione del debitore non possono essere pignorati nella loro totalità per garantire un minimo vitale. Di norma, può essere pignorato solo un quinto dello stipendio o della pensione.

Ad esempio, se lo stipendio netto mensile è di 1.000 euro, solo 200 euro possono essere pignorati, mentre i restanti 800 euro restano inaccessibili al creditore. Dev’essere garantito al debitore il minimo vitale per condurre una vita dignitosa, pari al doppio dell’assegno sociale.

Aggiornamento dei limiti nel 2024

Dal 2024, l’importo dell’assegno sociale è stato incrementato del 5,4%, portando il limite massimo per il pignoramento a 1.603,23 euro. Questo significa che solo l’importo eccedente questa cifra può essere oggetto di pignoramento. Ad esempio, se il saldo del conto è di 3.000 euro, solo 1.395,77 euro possono essere pignorati.

 

Quali sono le fasi del pignoramento del conto corrente?

Il pignoramento del conto corrente non è automatico, ma avviene dopo aver accertato che il debitore non riesce a saldare il debito in modo autonomo.

Le principali fasi sono:

  1. Ottenimento del titolo esecutivo: Il creditore deve ottenere un documento ufficiale che certifica l’esistenza del debito, come atti pubblici, mutui, assegni, cambiali, atti di conciliazione, sentenze di condanna o decreti ingiuntivi;
  2. Atto di precetto: Inoltrato al debitore, che ha 10 giorni per saldare il debito;
  3. Blocco dei fondi: Se il debitore non paga, l’ufficiale giudiziario notifica l’atto di pignoramento all’istituto di credito, che blocca una somma pari al debito;
  4. Opposizione del debitore: Il debitore ha 20 giorni per opporsi al pignoramento. Se l’opposizione viene respinta o non presentata, la somma viene assegnata al creditore.

Pignoramento da privati e dall’Agenzia delle Entrate

Il pignoramento può essere richiesto sia da un creditore privato che dall’Agenzia delle Entrate.

Nel caso di un creditore privato, è necessario un titolo esecutivo.

L’Agenzia delle Entrate, invece, può procedere senza l’autorizzazione di un giudice.

 

Quali sono i vincoli del pignoramento del conto corrente?

Il pignoramento non comporta il blocco totale dei fondi. Viene garantito un “minimo vitale,” e le somme pignorabili devono eccedere il triplo dell’assegno sociale.

Quest’anno l’importo dell’assegno unico è aumentato del 5,4%: cioè, è passato da 502,27 euro a 534,41 euro.

Pertanto, nel 2024, con un assegno sociale di 534,41 euro, il limite, oltre cui è possibile procedere a pignoramento, è stato innalzato a 1.603,23 euro.

Ad esempio, se il lavoratore ha un conto corrente con 3.000 euro, si potrà pignorare soltanto la somma di 1.395,77 euro.

Se il conto corrente viene utilizzato per l’accredito dello stipendio, questo può essere pignorato nella misura di un quinto.

In pratica, il minimo vitale è rappresentato dai quattro quinti dello stipendio. Dunque, se lo stipendio netto del lavoratore è di 1.000 euro, potrà essere pignorata solo la somma di 200 euro, mentre i restanti 800 euro corrispondono al minimo vitale impignorabile.

Quali sono i vincoli del pignoramento del conto corrente

 

Quali sono i limiti di pignoramento da parte dell’Agenzia delle Entrate?

In caso di debiti con l’Agenzia delle Entrate:

  • Se l’importo è inferiore a 2.500 euro, è pignorabile 1/10 dello stipendio;
  • Se l’importo è inferiore a 5.000 euro, è pignorabile 1/7 dello stipendio;
  • Se l’importo è superiore ai 5.000 euro, è pignorabile 1/5 dello stipendio.

 

Quali sono i limiti per pensioni e conti cointestati?

  • Pensioni: Non si può pignorare più di un quinto dell’assegno mensile;
  • Conti cointestati: Il pignoramento riguarda solo il 50% dell’intera somma depositata;

 

Quando non è possibile procedere al pignoramento?

Il pignoramento del conto corrente è inibito se sul conto sono presenti solo fondi derivanti da:

  • Accompagnamento per disabili;
  • Pensioni di invalidità;
  • Rendite da assicurazioni sulla vita.

 

Cosa accade se il conto del debitore è vuoto?

Se il conto corrente è vuoto, il creditore può:

  • Rinunciare al credito;
  • Attendere l’arrivo di altri fondi sul conto.

Come evitare il pignoramento del conto corrente

 

Come evitare il pignoramento del conto corrente?

Il pignoramento del conto corrente è il prelievo forzoso di una parte del capitale depositato per coprire un debito esatto da un creditore. La banca può autorizzare il pignoramento in forza di un decreto ingiuntivo.

Se vi sono somme depositate, tutte quelle eccedenti il triplo dell’assegno sociale (attualmente 534,41 euro) verranno prelevate.

Tuttavia, esistono diverse strategie e soluzioni di investimento per proteggere i propri fondi.

Strategie per evitare il pignoramento

Preleva le eccedenze:

Preleva le somme eccedenti il triplo dell’assegno sociale e depositale altrove.

È importante non versare queste somme in altri conti correnti a te intestati o intestati ad altri, poiché potrebbero essere individuati facilmente nell’Anagrafe dei Conti Correnti, e i bonifici potrebbero essere revocati.

Utilizza strumenti finanziari alternativi:

Invece di depositare le eccedenze in un altro conto corrente, considera di versarle in piattaforme come PayPal, che non sono soggetti ad accredito tributario.

Un’altra opzione efficace è investire in polizze vita del ramo 1, che per legge non sono pignorabili se hanno una finalità assistenziale.

Tuttavia, fai attenzione a evitare polizze Unit Linked e Index Linked, poiché possono essere pignorate.

 

Dove mettere i soldi per non essere pignorati?

Polizze Vita Ramo 1

Le polizze vita del ramo 1 sono una delle soluzioni più sicure per proteggere i tuoi fondi. Queste polizze, che devono avere una finalità assistenziale e non speculativa, non sono pignorabili per legge.

Criptovalute

Investire in criptovalute come Bitcoin, Ethereum, e altre rappresenta una valida alternativa. Le criptovalute sono conservate in portafogli elettronici (wallet) che non sono facilmente accessibili ai creditori. La decentralizzazione e l’anonimato associati alle criptovalute offrono un alto livello di sicurezza e protezione dai pignoramenti. Tuttavia, è importante gestire con cura le chiavi di accesso ai wallet per evitare la perdita dei fondi.

Oro fisico

L’acquisto di oro fisico, come lingotti o monete, è un’altra strategia efficace per proteggere i propri risparmi. L’oro è un bene tangibile e può essere conservato in cassette di sicurezza, sia presso una banca che in una location privata. Il possesso di oro fisico offre un’alternativa sicura poiché è difficile da pignorare, a meno che non venga scoperto dal creditore.

Contanti

I contanti, se tenuti in un luogo sicuro, sono completamente al di fuori del sistema bancario e non possono essere facilmente pignorati. Sono immediatamente disponibili per l’uso e non sono tracciabili.

Conservare grandi somme di denaro contante, però, comporta rischi significativi di furto e perdita. Inoltre, il contante non guadagna interessi e non beneficia di alcuna protezione assicurativa.

Cassette di sicurezza

Un’altra opzione è versare i soldi in una cassetta di sicurezza, anche presso la stessa banca. Il contenuto della cassetta è completamente segreto, rendendo difficile al creditore procedere al pignoramento. Tuttavia, se il creditore dovesse scoprire l’esistenza della cassetta tramite l’Anagrafe tributaria, potrebbe richiedere il pignoramento.

Assegni circolari

Intestare un assegno circolare a te stesso o a un parente/amico prelevando i soldi dal conto corrente è un’altra soluzione. Questo elimina temporaneamente la disponibilità di quei fondi, poiché entrano nella disponibilità della banca. È importante notare che hai solo 3 anni per reclamare i soldi e dovrai ottenere un nuovo assegno circolare, altrimenti i fondi torneranno nel conto originale.

Evitare il pignoramento del conto corrente richiede azioni preventive e una strategia ben pianificata.

Investire in strumenti finanziari alternativi, polizze vita, criptovalute, e utilizzare cassette di sicurezza o assegni circolari sono tutte strategie valide per proteggere i propri risparmi.

Consulta un consulente finanziario per valutare le opzioni più adatte alle tue esigenze e garantire la massima protezione dei tuoi fondi.