Come scegliere la banca migliore?

In questo articolo parliamo di un aspetto spesso trascurato ma fondamentale della gestione finanziaria: la scelta della tua banca.

Troppo spesso la scelta viene fatta per abitudine o per comodità, ma è essenziale verificare l’affidabilità del luogo dove custodisci i tuoi risparmi.

Oggi esploreremo insieme tre indicatori chiave che possono aiutarti a valutare la solidità, la sicurezza e l’affidabilità del tuo istituto bancario, fornendo anche consigli pratici per proteggere il tuo patrimonio.

CET1 (Common Equity Tier 1)

Viviamo in un mondo finanziariamente instabile, e la preparazione di una banca ad affrontare una crisi è cruciale. Il CET1, o Common Equity Tier 1, è un indicatore che misura la solidità di una banca. Si tratta del rapporto tra il capitale di base e gli attivi ponderati per il rischio.

Un CET1 elevato indica una maggiore capacità della banca di resistere a periodi di stress finanziario. Per verificare questo indicatore, puoi trovare le informazioni online sul sito della banca o su siti specializzati. Ricorda, più alto è il CET1, più robusta è la banca in situazioni di crisi.

La BCE istituisce valori soglia di CET1 per ogni banca e per ogni Paese, anche se in linea generale il valore minimo indicato è quello dell’8%.

L’acronimo CET1 è il maggiore indice di solidità di una banca. Questo rapporto, espresso in percentuale, viene calcolato rapportando il capitale ordinario versato (Tier 1) con le attività ponderate per il rischio.

Cosa significa in sintesi questo rapporto? In sostanza il CET1 ratio ci dice con quali risorse l’istituto oggetto di valutazione riesce a garantire i prestiti concessi ai clienti ed i rischi rappresentati dai crediti deteriorati (o non performing loans).

La BCE e le autorità europee hanno deciso che tale indice non può essere inferiore all’8% in tutti gli Stati, pena il commissariamento della banca come avvenuto in Italia con banca Etruria per fare un esempio.

Ad ogni Paese membro dell’UE è stato assegnato un CET1 ratio minimo per i propri istituti e all’Italia è stato designato un 10,5% in linea generale.

Si parla di linea generale poiché la BCE, tramite il meccanismo unico di vigilanza, decide di volta in volta il target di CET1 per ogni istituto di credito.

Come viene regolato ogni singolo CET1?

La BCE periodicamente svolge gli Srep test (acronimo di Supervisor Review and Evaluation Process) che le banche devono superare.

Superata la fase di test, la BCE indica all’istituto di credito interessato il target di CET1 ratio da raggiungere in un certo periodo di tempo.

Il CET1 ratio è monitorabile?

La risposta è sì. Ogni banca nel bilancio di esercizio, così come nei report finanziari infrannuali pubblica il CET1 ratio rilevato in un certo periodo di tempo.

Tendenzialmente, gli istituti fanno leva proprio su questo indicatore per farsi pubblicità in quanto, come descritto in precedenza, rappresenta un indicatore di solidità dell’istituto.

Non Performing Exposures Ratio (NPE ratio)

Il rischio di credito è un elemento critico da considerare nella valutazione di una banca.

Il NPE ratio, rappresenta la percentuale degli attivi di una banca che sono inadempienti o a rischio di diventarlo. Un NPE ratio basso indica una gestione prudente del credito da parte della banca.

Uno dei termini più citati in questi mesi di difficoltà bancarie è Npl, acronimo che esprime la locuzione inglese “non performing loans”.

Il termine, traducibile in italiano con “crediti deteriorati”, evidenzia crediti la cui riscossione, da parte delle banche, è diventata incerta.

Non solo per quanto riguarda il rimborso totale, ma anche per la parte relativa agli interessi.

I crediti non performanti sono generalmente il risultato di una situazione economica avversa, ma spesso anche di una inefficiente fase di valutazione del creditore. Una fattispecie che nel sistema italiano ha spesso rappresentato, in alcuni casi particolari, la regola.

Un NPE ratio inferiore al 5-6% è spesso considerato positivo. Valori più elevati potrebbero indicare un maggior rischio associato agli asset della banca.

TCR (Total Capital Ratio)

Il Total Capital Ratio, o TCR, rappresenta il rapporto tra il capitale totale della banca e gli attivi ponderati per il rischio. Un TCR elevato indica una maggiore solidità finanziaria della banca.

Il Total Capital ratio esprime il rapporto tra il patrimonio di vigilanza di un istituto di credito e i crediti concessi ai clienti ponderati per il rischio.

In sostanza, con questa misura si vuole definire quanto la banca sia in grado di restituire il denaro ai propri clienti attraverso la garanzia del proprio patrimonio a sostegno degli impieghi effettuati.

La ponderazione dei crediti per il rischio viene elaborata dando un peso alla qualità degli stessi.

Quindi è misurato il livello di deterioramento, considerando le esposizioni finanziarie scadute, i crediti inesigibili e quelli in sofferenza.

Quanto più è alto il TCR, tanto più la banca dà garanzie di solidità patrimoniale. La Banca Centrale Europea stabilisce un livello minimo di TCR in ogni Paese e per ogni banca, a seconda delle caratteristiche del mercato locale e della struttura dell’istituto.

In Italia è stata decisa una soglia del 10,5%, sotto la quale la BCE chiede il rafforzamento patrimoniale dell’azienda di credito.

 

Consigli pratici

Non tenere troppa liquidità sul conto

Un consiglio importante è evitare di tenere troppa liquidità sul conto corrente e per nessun motivo superare i 100.000€. In molti istituti, i primi 100.000 euro sono “garantiti” in caso di fallimento della banca (anche se abbiamo già visto che queste garanzie sono discutibili), mentre le eccedenze non sono per nulla protette. Limitare la liquidità sul conto può contribuire a garantire la sicurezza dei tuoi risparmi.

Quando investi evita la banca

Le banche vendono principalmente prodotti proprietari o fondi gestiti internamente con costi elevati ed occulti.

In breve, ti vendono prodotti più costosi che a parità di rischio ti fanno guadagnare di meno di quello che dovresti.

Scegli l’indipendenza

Affidati a un consulente finanziario indipendente che lavora per il tuo interesse. La vera consulenza può essere solo indipendente perché è l’unica che garantisce una completa assenza di conflitti di interesse.

La scelta della tua banca è un aspetto critico della gestione finanziaria personale. Investi del tempo nella verifica di questi indicatori e segui questi consigli pratici per garantire la sicurezza del tuo patrimonio.

Se vuoi ottenere una consulenza gratuita, e non di parte, che sia basata sui tuoi obiettivi di investimento, e non sia finalizzata alla vendita di un prodotto finanziario, contattaci.