Cosa sono gli ETF?
Gli ETF, acronimo di Exchange-Traded Fund, sono fondi d’investimento che vengono scambiati in borsa proprio come le azioni.
Essi rappresentano un portafoglio diversificato di titoli, che possono includere azioni, obbligazioni, materie prime o altri strumenti finanziari.
Gli ETF offrono agli investitori l’opportunità di diversificare il loro portafoglio con un singolo strumento, consentendo loro di investire in un’ampia gamma di asset con un’unica transazione.
Inoltre, gli ETF sono caratterizzati da una gestione passiva, mirata a replicare l’andamento di un indice di riferimento, come ad esempio l’S&P 500, piuttosto che cercare di batterlo attivamente.
Questa struttura di investimento offre una maggiore trasparenza, liquidità e costi operativi ridotti rispetto ad altri fondi tradizionali.
Quando sono nati gli ETF?
Gli ETF, o Exchange-Traded Fund, sono nati nel 1990 quando è stato quotato il primo ETF della storia al Toronto Stock Exchange. Questo ETF replicava l’andamento di un portafoglio formato dai principali 35 titoli della borsa canadese, noto come indice TSE 35.
Successivamente, nel 1993, la banca d’investimento State Street Global Advisors ha lanciato il primo ETF statunitense, conosciuto come SPDR o “Spider”, che replicava l’andamento dell’S&P 500, il principale indice della borsa americana. Da allora, il mercato degli ETF ha registrato una crescita esponenziale, con il numero di ETF quotati e il valore degli attivi gestiti in continua crescita.
A fine 2021, gli ETF hanno raggiunto un valore di quasi 10.000 miliardi di dollari, testimoniando la loro importanza nel panorama degli investimenti.
L’immagine seguente mostra l’evoluzione del mercato globale degli ETF in termini di asset e di numero di ETF quotati negli ultimi 19 anni.
Come funziona un ETF e quali strategie di replica esistono?
Gli Exchange Traded Fund (ETF) sono progettati per replicare l’andamento di un indice di riferimento il più fedelmente possibile.
Ciò viene realizzato attraverso diverse strategie di replica:
- Replica fisica completa;
- Replica fisica ottimizzata;
- Replica sintetica unfunded;
- Replica sintetica funded.
Queste strategie consentono agli ETF di offrire agli investitori una vasta gamma di opzioni per replicare l’andamento degli indici di riferimento in modo efficiente e trasparente.
Replica fisica completa
Nella replica fisica completa l’ETF acquista tutti i titoli che compongono l’indice di riferimento, mantenendo fedelmente il peso di ciascun titolo nell’indice.
Questo significa che l’ETF replica esattamente la composizione dell’indice sottostante.
La pesatura dei titoli segue diverse metodologie a seconda delle caratteristiche dell’indice di riferimento, tra cui:
- Value-weighted: Il peso di ciascun titolo viene determinato in base alla sua capitalizzazione di mercato;
- Free-float-weighted: Il peso di ciascun titolo viene determinato non solo in base alla capitalizzazione di mercato, ma anche tenendo conto del flottante, cioè il numero di azioni del titolo effettivamente disponibili per la negoziazione;
- Price-weighted: Il peso di ciascun titolo dipende dal suo prezzo, con titoli ad alto prezzo che hanno un peso maggiore nell’indice;
- Equally-weighted: Ogni titolo ha lo stesso peso nell’indice, indipendentemente dalla capitalizzazione di mercato o dal prezzo del titolo.
Una volta costruito il portafoglio replicante, l’emittente dell’ETF deve gestirlo attivamente per mantenere l’allineamento con l’indice di riferimento, intervenendo in caso di cambiamenti nell’indice stesso, come nuovi ingressi o uscite di titoli, stacchi di dividendi, o altre operazioni sul capitale.
Replica fisica ottimizzata
La replica fisica ottimizzata è una strategia di investimento che coinvolge l’acquisto di un sotto-campione di titoli di un determinato indice.
Questo approccio è preferito quando l’investimento in tutti i titoli dell’indice è impraticabile o inefficiente in termini di costi gestionali.
Il sotto-campione viene selezionato in modo da includere i titoli più influenti e rappresentativi della performance dell’indice, tenendo conto di fattori come settore, capitalizzazione, liquidità, volatilità e dividend yield.
Ad esempio, un ETF può detenere tra l’80% e il 90% dei titoli dell’indice di riferimento e coprire il restante 10-20% tramite strumenti derivati o detenendo altri titoli non inclusi nell’indice.
Questo approccio mira a migliorare l’allineamento tra la performance dell’indice e quella dell’ETF, offrendo agli investitori un’esposizione efficace al mercato con una gestione ottimizzata dei costi.
Replica sintetica unfunded
Nella replica sintetica unfunded l’ETF utilizza il denaro derivante dalle sottoscrizioni delle quote per acquistare un paniere di titoli, chiamato substitute basket, che può essere acquistato dalla controparte swap o direttamente sul mercato.
Questo paniere è diverso dall’indice di riferimento ma spesso correlato ad esso, rispettando i requisiti di diversificazione, tipologia e liquidità imposti dalla direttiva UCITS.
Successivamente, l’ETF entra in un contratto swap con una o più controparti, di solito banche, che riconoscono all’ETF la performance total return dell’indice di riferimento in cambio del rendimento del paniere sostitutivo.
Il rendimento del substitute basket non influenza le performance dell’ETF poiché viene scambiato nel contratto swap con la performance dell’indice di riferimento.
I titoli del substitute basket sono di proprietà dell’ETF e sono detenuti presso la banca depositaria a totale disposizione del gestore.
Replica sintetica funded
La replica sintetica funded è un metodo utilizzato negli ETF che prevede il trasferimento del denaro proveniente dalle sottoscrizioni interamente alla controparte dello swap, invece che all’acquisto del basket sostitutivo.
Questo assicura che l’ETF sia investito al 100% nel contratto swap.
In contropartita, l’ETF riceve la performance total return del benchmark, al netto del costo dello swap.
Per mitigare il rischio di controparte, la controparte swap fornisce titoli a garanzia delle obbligazioni assunte presso una banca depositaria. La composizione del collaterale deve rispettare criteri di diversificazione e linee guida specifiche.
Gli emittenti solitamente prevedono una sovracollateralizzazione e monitorano giornalmente l’esposizione per garantire la sicurezza degli investitori.
In caso di fallimento della controparte swap, il gestore può rivalersi sul collaterale, sebbene non sempre questo possa coprire il 100% del valore del NAV dell’ETF.
Quali tipi di ETF esistono?
Gli ETF offrono agli investitori una vasta gamma di opzioni per diversificare il proprio portafoglio.
Tra i tipi più comuni di ETF troviamo:
- ETF azionari: Questi ETF replicano l’andamento di un indice azionario specifico, consentendo agli investitori di ottenere esposizione a una vasta gamma di società quotate in Borsa senza dover acquistare singole azioni.
- ETF obbligazionari: Gli ETF obbligazionari investono in una selezione di titoli obbligazionari, offrendo agli investitori un’esposizione diversificata al mercato obbligazionario.
- ETF settoriali: Questi ETF si concentrano su un settore specifico dell’economia, come tecnologia, sanità o energia. Offrono agli investitori l’opportunità di investire in settori specifici che ritengono promettenti.
Quali sono i vantaggi degli ETF?
Gli ETF, o Exchange-Traded Fund, offrono una serie di vantaggi agli investitori:
Diversificazione del portafoglio
Gli ETF rappresentano un potente strumento per la diversificazione del portafoglio degli investitori perché replicano l’andamento di un intero indice o di un segmento specifico del mercato.
In pratica, investendo in un singolo ETF, gli investitori ottengono esposizione a un’ampia gamma di titoli, che possono comprendere azioni, obbligazioni, materie prime o altri asset finanziari.
Questa diversificazione aiuta a ridurre il rischio specifico legato a singoli titoli o settori, poiché il successo o il fallimento di uno specifico componente dell’indice viene ammortizzato dall’andamento complessivo del portafoglio.
Inoltre, la diversificazione offerta dagli ETF consente agli investitori di esporsi a diverse classi di attività o geografiche senza la necessità di selezionare e gestire singolarmente ciascun titolo.
Questo porta maggiore flessibilità e resilienza al portafoglio complessivo, contribuendo a raggiungere gli obiettivi di investimento a lungo termine in modo efficiente e mitigando i rischi specifici associati a singole posizioni.
Bassi costi di gestione e commissioni
Gli ETF offrono un vantaggio in termini di costi di gestione e commissioni, grazie alla loro struttura passiva.
Rispetto ai fondi comuni di investimento attivamente gestiti, gli ETF hanno costi inferiori.
Questo è dovuto al fatto che gli ETF mirano semplicemente a replicare l’andamento di un indice di riferimento, anziché impegnarsi in attività di selezione e gestione attiva dei titoli.
Di conseguenza, i costi operativi associati agli ETF sono ridotti, il che si traduce in commissioni più basse per gli investitori.
Liquidità e trasparenza
Gli ETF (Exchange-Traded Fund) sono strumenti finanziari negoziati in Borsa proprio come le azioni, il che assicura un alto livello di liquidità e trasparenza agli investitori.
Gli investitori possono acquistare e vendere quote degli ETF durante le normali ore di mercato con prezzi aggiornati in tempo reale. La liquidità elevata consente agli investitori di eseguire ordini rapidamente e con facilità, riducendo al minimo il rischio di slippage o di costi di transazione elevati.
Inoltre, la trasparenza degli ETF permette agli investitori di monitorare l’andamento del prezzo e il valore del loro investimento in modo costante, poiché i prezzi delle quote vengono pubblicati e aggiornati regolarmente durante la giornata di negoziazione.
Semplicità
Gli Exchange-Traded Fund (ETF) si distinguono per la loro semplicità d’uso e accessibilità agli investitori.
Sono strumenti finanziari passivi progettati per seguire l’andamento di un indice di riferimento specifico, fornendo così un’esposizione diretta al mercato desiderato.
La loro struttura semplice consente agli investitori di accedere facilmente a una vasta gamma di mercati finanziari.
In poche parole, gli ETF offrono agli investitori un modo semplice ed efficiente per ottenere esposizione a diversi segmenti del mercato, senza la complessità tipica di altri strumenti finanziari.
Flessibilità
Gli ETF non hanno una scadenza prestabilita e possono essere negoziati in qualsiasi momento durante le ore di mercato, gli investitori hanno la libertà di adattare l’orizzonte temporale dei loro investimenti alle proprie esigenze finanziarie.
L’investitore può utilizzare gli ETF per investire a breve termine per capitalizzare sulle opportunità di mercato a breve scadenza, o optare per un approccio a medio o lungo termine per raggiungere obiettivi finanziari a più lungo raggio.
La possibilità di negoziare ETF in qualsiasi momento offre agli investitori un maggiore controllo sulla gestione del proprio portafoglio, consentendo loro di prendere decisioni di investimento in linea con le loro strategie e obiettivi personali.
Abbattimento del rischio emittente
Gli ETF offrono agli investitori un abbattimento del rischio emittente grazie alla struttura del loro patrimonio.
Poiché il denaro investito negli ETF è di esclusiva proprietà dei possessori delle quote/azioni, anche in caso di insolvenza delle società che gestiscono il fondo, il patrimonio degli ETF rimane intatto.
Questo meccanismo offre una maggiore sicurezza agli investitori, poiché i loro fondi non sono esposti al rischio finanziario delle società emittenti.
Quali sono i rischi degli ETF?
Gli Exchange-Traded Fund (ETF) offrono diversi vantaggi agli investitori, ma è importante comprendere anche i potenziali rischi associati a questo tipo di strumenti finanziari.
Rischio di mercato e volatilità
Gli ETF sono soggetti al rischio di mercato e alla volatilità dei prezzi degli asset sottostanti. Quindi il valore di un ETF varia in base alle fluttuazioni del mercato finanziario nel suo complesso.
Rischi specifici legati all’asset sottostante
Gli ETF replicano l’andamento di un indice o di un gruppo di asset sottostanti. Pertanto, sono esposti ai rischi specifici di quegli asset, che possono includere rischi di credito, rischi di tasso di interesse, rischi di mercato specifici del settore e altri fattori che possono influenzare il valore dell’ETF.
Rischio di liquidità e di spread bid-ask
Gli ETF possono essere soggetti al rischio di liquidità, specialmente in periodi di mercato turbolento o in presenza di asset sottostanti poco liquidi. Ciò influenza il prezzo di negoziazione dell’ETF e porta a differenze tra il prezzo di acquisto (bid) e il prezzo di vendita (ask), noto come spread bid-ask.
È importante che gli investitori comprendano questi rischi e valutino attentamente la loro esposizione agli ETF in base alla propria tolleranza al rischio e agli obiettivi di investimento.
Come si investe in ETF?
Investire in ETF (Exchange-Traded Fund) è un modo efficace per diversificare il proprio portafoglio e ottenere esposizione a una vasta gamma di mercati finanziari.
Il processo di investimento in ETF inizia con la selezione dell’ETF appropriato in base agli obiettivi di investimento e al profilo di rischio dell’investitore. Questo coinvolge la valutazione di diversi fattori, tra cui la composizione dell’indice sottostante, le performance passate e le commissioni associate all’ETF.
È essenziale considerare anche le implicazioni fiscali e i costi associati all’investimento in ETF.
Ciò include la comprensione delle tasse sulle plusvalenze, le tasse di distribuzione e le commissioni di gestione dell’ETF. Una valutazione attenta di questi fattori contribuisce a ottimizzare i rendimenti dell’investimento nel lungo periodo.
Gli ETF possono essere utilizzati in modo efficace all’interno di un portafoglio bilanciato per raggiungere una diversificazione adeguata e gestire il rischio complessivo. Integrare gli ETF con altre classi di attività, come azioni, obbligazioni e materie prime, contribuendo a creare un portafoglio ben equilibrato e resiliente alle fluttuazioni di mercato.
In sintesi, investire in ETF richiede una valutazione attenta degli obiettivi di investimento, delle considerazioni fiscali e dei costi associati, nonché una strategia di allocazione degli asset bilanciata. Con la giusta pianificazione e ricerca, gli ETF possono essere un componente prezioso di un portafoglio di investimento diversificato e redditizio.
Qual è la tassazione sugli ETF?
La normativa fiscale relativa agli Exchange-Traded Fund (ETF) ha subito importanti modifiche nel 2014 in risposta alla direttiva europea 2011/61/UE AIFM. Le principali novità includono il trattamento dei redditi generati dagli ETF e la modalità di calcolo delle plusvalenze e delle minusvalenze.
Attualmente, tutti i redditi degli ETF, compresi dividendi, interessi e plusvalenze, sono considerati redditi da capitale, mentre le minusvalenze sono classificate come redditi diversi. Le plus/minusvalenze sono calcolate esclusivamente sulla differenza tra il prezzo di vendita e di acquisto, senza considerare il differenziale del NAV.
Per gli ETF armonizzati (quelli quotati sui mercati europei), gli investitori che adottano il regime amministrato, dove l’intermediario agisce come sostituto d’imposta, sono soggetti a un’imposta del 26% su interessi, dividendi e plusvalenze. Tuttavia, per i titoli di Stato italiani ed europei presenti negli ETF, l’imposta è ridotta al 12,50%.
Le plusvalenze da ETF non armonizzati (quotati su mercati non europei) sono invece tassate come redditi ordinari, in base allo scaglione di reddito dell’investitore.
Per quanto riguarda l’uso delle minusvalenze per compensare le plusvalenze degli ETF, le norme sono le seguenti: le minusvalenze da ETF armonizzati possono essere utilizzate per compensare plusvalenze da azioni, obbligazioni, ETC e certificati, mentre le plusvalenze da ETF armonizzati non sono compensabili.
Quali sono le tendenze nel mercato degli ETF?
Il settore degli Exchange-Traded Fund (ETF) sta vivendo una crescita significativa, con un impatto sempre più rilevante sul mercato finanziario globale.
Negli Stati Uniti, si è verificato un cambiamento storico: gli investimenti tramite ETF e fondi indicizzati efficienti hanno superato quelli destinati ai fondi attivi inefficienti.
Alla fine di dicembre 2023, i fondi comuni di investimento e gli ETF passivi detenevano circa $ 13,3 mila miliardi di attività, mentre i fondi attivi e gli ETF attivi avevano poco più di $ 13,2 mila miliardi, secondo i dati di Morningstar. Sul netto, i fondi attivi hanno perso $ 450 miliardi l’anno scorso, mentre i fondi passivi hanno assorbito $ 529 miliardi. Questo evidenzia una tendenza degli investitori verso soluzioni più economiche e trasparenti.
In Italia, ci troviamo ancora indietro rispetto ai nostri colleghi statunitensi. I fondi attivi mantengono una certa popolarità, a causa di una mancanza di educazione finanziaria riguardo alle alternative più efficienti.
Gli ETF continuano a guadagnare terreno in tutto il mondo e ad attrarre investitori informati e razionali. Questo successo risiede nei costi più bassi e nella trasparenza offerti dagli ETF, aspetti che i fondi attivi non hanno.
Come società di consulenza finanziaria indipendente, consigliamo l’investimento in ETF e sosteniamo l’investimento passivo e la riduzione dei costi.
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