Come faccio a scegliere il consulente finanziario indipendente perfetto per me?
Scegliere il consulente finanziario indipendente perfetto per le proprie esigenze è una decisione cruciale per la gestione del proprio patrimonio e la pianificazione finanziaria.
Per individuare il professionista più adatto, è fondamentale considerare diversi fattori. Innanzitutto, è consigliabile cercare un consulente con esperienza comprovata e qualifiche accreditate nel settore finanziario. Verificare le certificazioni professionali e le eventuali associazioni di cui fa parte può fornire ulteriori garanzie sulla competenza e l’affidabilità del consulente.
Inoltre, è importante valutare l’approccio del consulente alla gestione del rischio e agli investimenti. Un buon consulente sarà in grado di comprendere appieno il profilo di rischio del proprio cliente e di adattare la strategia di investimento di conseguenza.
La trasparenza e la chiarezza nella comunicazione sono anche indicatori cruciali di un consulente affidabile, in grado di spiegare in modo comprensibile le strategie di investimento proposte e i relativi costi.
Infine, è consigliabile prendersi il tempo necessario per incontrare personalmente diversi consulenti e valutare la propria compatibilità personale.
La fiducia e la sintonia con il consulente sono essenziali per stabilire una relazione di lungo termine basata sulla fiducia reciproca e sulla collaborazione efficace nella gestione finanziaria personale.
Perché scegliere un consulente finanziario indipendente?
- Massima competenza: I consulenti finanziari indipendenti devono superare un esame rigoroso e seguire una formazione continua per garantire un servizio di alta qualità.
- Aggiornamento costante: Sono sempre al passo con le ultime novità del mercato finanziario e con le normative in vigore.
- Nessun conflitto d’interesse: Sono remunerati esclusivamente dal cliente, senza pressioni commerciali da parte di istituti finanziari.
Massima competenza, massimo aggiornamento e nessun conflitto d’interesse sono infatti le tre parole chiave di un consulente finanziario indipendente, ovvero di un professionista degli investimenti che offre consulenze che, da un lato è remunerato esclusivamente dal cliente e, dall’altro, depurato da qualsiasi interesse esterno.
Perché è così importante per un consulente finanziario non avere conflitti di interesse?
Perché questa condizione purtroppo, è la più comune nelle banche in cui il promotore finanziario a cui ci si affida per la gestione dei propri soldi è formalmente legato alla banca stessa per contratto.
Che strumenti finanziari consiglia un promotore finanziario legato contrattualmente ad una banca?
Semplice: consiglierà di investire in strumenti finanziari emessi dalla banca stessa e diciamoci la verità, ultimamente non sono stati rari i casi in cui il singolo risparmiatore ha perso parte o gran parte del suo patrimonio sottoscrivendo senza consapevolezza investimenti finanziari consigliati dal promotore della banca stessa.
Le banche purtroppo, da casa sicura per ogni cittadino ed impresa, si sono trasformate nel tempo in veri e propri negozi finanziari il cui reale guadagno e margine dipendono dalla vendita quasi ossessiva di fondi e di polizze.
Perché le Banche preferiscono vendere fondi e polizze finanziarie rispetto a erogare mutui?
Perché da un lato hanno perso la loro concreta funzione sociale, e dall’altro, cosa ancora più importante, fare credito che è la loro missione principale, non è più realmente remunerativo come una volta.
Fare credito infatti è diventato molto più rischioso in una fase di crisi economica come quella che stiamo vivendo, ha una remunerazione bassissima a causa dei tassi praticamente rasoterra, e diviene addirittura pericoloso per le banche stesse a causa dei criteri di rigore a cui sono state soggette formalmente e legalmente da parte della BCE.
Risultato? Il bisogno della banca di vendere prodotti finanziari, di vendere, vendere, vendere, e di farlo continuamente e purtroppo con una costante ed evidente pressione commerciale sui venditore da parte dei responsabili dell’istituto di credito.
Il promotore della banca in questa condizione, non ha più quindi quella libertà e serenità per lavorare per te come aveva in precedenza, ma viene posto di fronte alla responsabilità di raggiungere dei risultati sempre più ambiziosi e dei budget sempre più difficili da superare.
Perché il promotore finanziario della Banca non è libero di fare gli interessi del cliente?
Il promotore finanziaria della Banca non è libero di fare gli interessi del cliente perché se non raggiunge determinati budget di vendita può subire ritorsioni lavorative ed individuali.
E secondo te in quale stato emotivo, psicologico e sociale lavorerà?
Sarà sempre sereno e privo di qualsiasi conflitto d’interesse quando ti proporrà un fondo o una polizza?
La risposta la puoi intuire da solo ed è questo uno dei motivi per il quale hai il bisogno concreto di affidarti ad un consulente finanziario indipendente.
Come faccio a scegliere un consulente finanziario indipendente adatto a me?
La prima regola è semplice: esiste un albo, l’albo dei consulenti finanziari.
L’albo dei consulenti finanziari è stato infatti istituito nel 2018 con il Regolamento Consob n° 20307 ed è tenuto dall’OCF, secondo i dettami dell’art. 31 del Testo Unico della Finanza.
Nell’albo sono iscritti, in tre distinte sezioni, i consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede ovvero gli ex promotori di banche, assicurazioni ed ulteriori intermediari, i consulenti finanziari autonomi ed infine le società di consulenza finanziaria.
Fidati sempre dell’albo perché l’iscrizione all’albo prevede il passaggio di un esame e la conformità a tre requisiti fondamentali.
Qui di seguito ti inseriamo la prova della nostra iscrizione all’albo, in modo che tu possa verificarlo in prima persona.
Quali materie comprende l’esame OCF?
L’esame OCF, acronimo di Organismo di vigilanza e tutela dell’Albo Unico dei Consulenti Finanziari, detto anche prova valutativa OCF, non è assolutamente una passeggiata.
Non serve una laurea, basta il diploma, ma implica lo studio approfondito di numerose materie.
C’è la matematica finanziaria e di economia del mercato finanziario.
C’è la pianificazione finanziaria e la finanza comportamentale.
C’è il diritto privato e quello commerciale.
Ci sono poi il diritto tributario, quello previdenziale e quello assicurativo.
Quali sono i requisiti per essere un consulente finanziario indipendente?
Ed è proprio lo studio costante di tutte queste materie che rende il consulente finanziario indipendente una figura già di per sé preparata, una figura preparata e che deve essere formalmente conforme a 5 requisiti.
C’è il requisito d’indipendenza (valido per i consulenti finanziari indipendenti) ovvero il divieto assoluto di intrattenere rapporti professionali (direttamente, indirettamente o anche a mezzo terzi) con banche, sgr, intermediari del risparmio e società controllate.
C’è il requisito di onorabilità, ovvero la totale assenza di incompatibilità e impedimenti all’esercizio della professione come indicato nell’articolo 4 del DMEF del dicembre 2008, all’art. 3 dello stesso decreto e all’art.163 del regolamento degli intermediari.
C’è il requisito di professionalità legato al titolo di studio e al superamento dell’esame OCF.
C’è poi il requisito di natura patrimoniale con l’obbligo della stipula di un’assicurazione professionale a copertura di eventuali danni.
Ed infine c’è il requisito concretamente più importante di tutti, ovvero quello di natura organizzativa, la capacità cioè di disporre di programmi in grado di specificare la natura dei servizi offerti oltre a supporti logistici e attrezzature che gli permettono di lavorare adeguatamente per te.
E legata proprio a questo punto è la regola 2 su come scegliere il consulente finanziario indipendente migliore per te.
E la regola 2 è il metodo di lavoro.
Come lavora un consulente finanziario indipendente?
Tutti i bravi consulenti finanziari e le migliori società di consulenza finanziaria hanno un metodo di lavoro codificato che consente loro di gestire il cliente dalla A alla Z prima formandolo sulle possibilità di investimento a sua disposizione e poi fornendogli schede precise e sintetiche su tutti i principali percorsi da seguire a seconda delle tempistiche e dell’attitudine al rischio.
Un consulente finanziario competente e con la testa sulle spalle, ha infatti una strategia, degli alert, dei controlli codificati, delle possibilità preventive, ha insomma una struttura mentale ed operativa che permette al cliente di essere seguito attraverso un metodo di lavoro sicuro e codificato.
Per questo non chiede mai di movimentare spesso il portafoglio, non mette mai fretta negli investimenti, non propone mai occasioni limitate nel tempo, non promette mai rendimenti altissimi e soldi facili.
Non è insomma un negozio finanziario. È un professionista nella gestione delle finanze e prima di tutto è qualcuno che ci è passato personalmente.
Ed è su questa linea guida che arriviamo alla regola 3.
Perché un consulente finanziario deve gestire lui stesso il suo patrimonio personale?
E la regola 3 è che deve gestire lui stesso il suo patrimonio personale.
Questa è una regola base.
Solo l’aver gestito e gestire personalmente il proprio patrimonio permette al consulente finanziario di avere piena contezza delle responsabilità che tutto questo comporta ed è la differenza fondamentale che passa tra una figura alle prime armi e chi fa questo lavoro da anni.
E veniamo alla regola 4, e la regola quattro per scegliere il consulente finanziario adatto a te è proprio l’esperienza.
Che esperienza deve avere un consulente finanziario indipendente?
Questo è un punto importante.
L’esperienza non riguarda solo da quanti anni lavora ma soprattutto in quanti modi lavora a seconda dei profili d’investimento e dell’attitudine al rischio della singola categoria di clienti.
Come abbiamo già detto, il metodo di lavoro è tutto e non sono solo gli anni a fare il professionista ma anche la sua capacità tecnica di aver lavorato in modi diversi e per esigenze diverse.
Ma non facciamo l’errore di pensare che più sono i metodi, migliore è il professionista.
Un consulente finanziario indipendente e così una società di consulenza finanziaria di alto livello, non hanno decine di modi di lavorare.
Preferiscono la codifica di pochi, quelli che servono, e il loro costante aggiornamento a seconda delle condizioni di mercato.
Il consulente finanziario non è mai perciò un creativo disorganizzato alla ricerca del Sacro Graal momentaneo, ma un matematico che spinge solo quei bottoni che conosce a menadito e su cui fa manutenzione periodica.
Conosce insomma a fondo i mercati finanziari e di certo non s’imbarca in operazioni di gestione del capitale che non riesce a prevedere parametrizzando tutti gli elementi che concorrono alla creazione e mutazione dello scenario economico e finanziario.
E arriviamo alla regola 5, ovvero la visione d’insieme.
Perché un consulente finanziario deve avere una visione di insieme?
La regola 5 per scegliere il consulente finanziario indipendente più adatto a te è la visione d’insieme.
Cosa significa visione d’insieme?
La visione d’insieme è la capacità di un consulente finanziario indipendente di non occuparsi solo ed esclusivamente d’investimenti.
Un buon consulente finanziario, e così una società finanziaria indipendente che si possa considerare tale, hanno una visione a 360° delle esigenze del cliente.
Analizzano sì i possibili investimenti ma effettuano anche un’analisi previdenziale del cliente, valutano la sua posizione successoria, pianificano la sua ottimizzazione fiscale, non collocano semplicemente prodotti come fanno i negozi finanziari.
Il vero consulente finanziario indipendente è quindi un vero e proprio architetto della gestione delle finanze del cliente ed è per questo che si aggiorna costantemente e non parlo del classico aggiornamento professionale obbligatorio di 30 ore per mantenere l’iscrizione in OCF.
E su questa linea arriviamo alla regola 6, la regola preventiva: la preanalisi.
Perché la preanalisi del cliente è importante per un consulente finanziario indipendente?
Il miglior consulente finanziario indipendente e così la migliore società di consulenza finanziaria indipendente, si basano sempre su una preanalisi approfondita del cliente.
Il portafoglio del cliente va come sotto risonanza magnetica per capire da un lato quali sono i costi fissi ed inutili che sta sostenendo e di cui non è assolutamente consapevole, e dall’altro quali sono le possibili soluzioni.
La qualità e profondità di una preanalisi segna la differenza tra i dilettanti e i veri professionisti, perché non solo spacchetta il passato del cliente rendendolo consapevole di tutti quei costi inutili a cui era soggetto ma soprattutto pianifica nel dettaglio tutti i possibili scenari futuri.
Ed è proprio la nostra preanalisi il primo punto di forza di Vision SCF.
La preanalisi Vision schematizza nel dettaglio il tuo portafoglio attuale estraendone costi occulti e parcelle inutili per poi presentare degli “scenari orizzonte” privi di spese nascoste, remunerati a parcella e soprattutto costruiti per obiettivi.
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